July 20th, 2009

Oggi…

Posted by Anneke in Vita vissuta, Brevi

…è il 20 luglio 2009.

Se entro il 20 dicembre 2009, tra 5 mesi insomma, non sarà cambiato niente, vuol dire che il mio fallimento sarà definitivo e a quel punto la smetteremo di prenderci in giro e di sperare in un futuro migliore. O semplicemente in un futuro. :)

Ultima chance. Cercherò di non sprecarla.

May 24th, 2009

Breve delle 21.55

Posted by Anneke in Vita vissuta, Brevi

Se non sai cosa vuoi dalla vita, inizia quantomeno dalle cose che non vuoi e comincia a depennare qualcosa dalla lista.

May 11th, 2009

La logica mancante.

Posted by Anneke in Vita vissuta

Perchè ho scelto psicologia come percorso universitario? Per cercare il significato dei comportamenti di quelle persone che sembrano agire senza alcuna logica.

Ma poi ti capita, per esempio, di consolare una persona che non meriterebbe neanche un briciolo della tua pietà perchè è la quintessenza dell’insensibilità e della cazzimma, e le dici di farsi forza e che ce la farà (nonostante il suo problemuccio sia una cazzatina in confronto ai tuoi).

Lei NON ti ringrazia, ovviamente, ma non fa niente perchè alla fine ci sei abituata a questi trattamenti, e dopo neanche 12 ore, tanto per gradire, ti SPUTTANA in grande stile e ti sfotte in pubblica sede. Così, gratuitamente.

Ora… il punto non è trovare il significato al suo comportamento, ma trovarlo al MIO, che sono sempre una stronza deficiente e mi faccio sempre fottere. Che mi dico sempre di non cagare minimamente gli altri e poi puntualmente mi faccio calpestare.
La logica mancante è la mia, non quella degli altri. Sono io la pazza della situazione.

May 3rd, 2009

Parliamone…

Posted by Anneke in Vita vissuta, Brevi

…ma a me oggettivamente quanto me ne può fottere del resoconto di ogni singolo spostamento logistico che compi o minimo evento che ti capita?!

April 22nd, 2009

Non parlare.

Posted by Anneke in Canzoni, Vita vissuta, Video

Il video dice “non parlare”. Ed io non parlo, lascio parlare gli altri.
Sto già facendo abbastanza fatica a non morire dentro del tutto, d’altronde…

You and me
We used to be together
Everyday together always
I really feel
That I’m losing my best friend
I can’t believe
This could be the end
It looks as though you’re letting go
And if it’s real
Well I don’t want to know

Don’t speak
I know just what you’re saying
So please stop explaining
Don’t tell me cause it hurts
Don’t speak
I know what you’re thinking
I don’t need your reasons
Don’t tell me cause it hurts

Our memories
Well, they can be inviting
But some are altogether
Mighty frightening
As we die, both you and I
With my head in my hands
I sit and cry

Don’t speak
I know just what you’re saying
So please stop explaining
Don’t tell me cause it hurts (no, no, no)
Don’t speak
I know what you’re thinking
I don’t need your reasons
Don’t tell me cause it hurts

It’s all ending
I gotta stop pretending who we are…
You and me I can see us dying…are we?

Don’t speak
I know just what you’re saying
So please stop explaining
Don’t tell me cause it hurts (no, no, no)
Don’t speak
I know what you’re thinking
I don’t need your reasons
Don’t tell me cause it hurts
Don’t tell me cause it hurts!
I know what you’re saying
So please stop explaining

Don’t speak,
don’t speak,
don’t speak,
oh I know what you’re thinking
And I don’t need your reasons
I know you’re good,
I know you’re good,
I know you’re real good
Oh, la la la la la la La la la la la la
Don’t, Don’t, uh-huh Hush, hush darlin’
Hush, hush darlin’ Hush, hush
don’t tell me tell me cause it hurts
Hush, hush darlin’ Hush, hush darlin’
Hush, hush don’t tell me tell me cause it hurts

April 16th, 2009

Senza titolo

Posted by Anneke in Citazioni, Vita vissuta, Brevi

“Gesù Cristo mi guarda là dal muro ma la sua faccia è fredda come pietra, e se mi ama come lei dice, perchè mi sento così sola e infelice?”

Carrie, Shephen King

April 2nd, 2009

Da grande voglio diventare un giovane gambero.

Posted by Anneke in Citazioni, Vita vissuta

“IL GIOVANE GAMBERO”

Un giovane gambero pensò: - Perché nelle mia famiglia tutti camminano all’indietro? Voglio imparare a camminare in avanti, come le rane, e mi caschi la coda se non ci riesco. –
Cominciò a esercitarsi di nascosto, tra i sassi del ruscello natio, e i primi giorni l’impresa gli costava moltissima fatica: Urtava dappertutto, si ammaccava la corazza e si schiacciava una zampa con l’altra. Ma un po’ alla volta le cose andarono meglio, perché tutto si può imparare, se si vuole.
Quando fu ben sicuro di sé, si presentò alla sua famiglia e disse: - State a vedere.- E fece una magnifica corsetta in avanti.
- Figlio mio,- scoppiò a piangere la madre, - ti ha dato di volta il cervello? Torna in te, cammina come i tuoi fratelli che ti vogliono tanto bene.
- I suoi fratelli però non facevano che sghignazzare.
Il padre lo stette a guardare severamente per un pezzo, poi disse : - Basta così. Se vuoi restare con noi, cammina come gli altri gamberi. Se vuoi fare di testa tua , il ruscello è grande : vattene e non tornare più indietro.-
Il bravo gamberetto voleva bene ai suoi, ma era troppo sicuro di essere nel giusto per avere dei dubbi: abbracciò la madre, salutò il padre e i fratelli e si avviò per il mondo.
Il suo passaggio destò subito la sorpresa di un crocchio di rane che da brave comari si erano radunate a far quattro chiacchiere intorno a una foglia di ninfea.
- Il mondo va a rovescio, - disse una rana, - guardate quel gambero e datemi torto, se potete.-
- Non c’è più rispetto, - disse un’altra rana.
- Ohibò ohibò, -disse un terza.
Ma il gamberetto proseguì diritto, è proprio il caso di dirlo, per la sua strada. A un certo punto si sentì chiamare da un vecchio gamberone dall’espressione malinconica che se ne stava tutto solo accanto ad un sasso. – Buon giorno, - disse il giovane gambero.
Il vecchio lo osservò a lungo, poi disse: - Cosa credi di fare? Anch’io, quando ero giovane, pensavo di insegnare ai gamberi a camminare in avanti. Ed ecco cosa ci ho guadagnato: vivo tutto solo, e la gente si mozzerebbe la lingua, piuttosto che rivolgermi la parola: Fin che sei in tempo, da’ retta a me: rassegnati a fare come gli altri e un giorno mi ringrazierai del consiglio.-
Il giovane gambero non sapeva cosa rispondere e stette zitto. Ma dentro di sé pensava:
- Ho ragione io.-
E salutato gentilmente il vecchio riprese fieramente il suo cammino.
Andrà lontano? Farà fortuna? Raddrizzerà tutte le cose storte di questo mondo? Noi non lo sappiamo, perché egli sta ancora marciando con il coraggio e la decisione del primo giorno. Possiamo solo augurargli, di tutto cuore: - Buon viaggio! –

(Gianni Rodari)

March 30th, 2009

Bella giornata di merda.

Posted by Anneke in Vita vissuta

Mettiamola così:
E’ un periodo di merda. Assodato questo, si adotta un piano, si cerca di farsi forza e di risalire la china, piano piano, passetto dopo passetto.
Poi un giorno, oggi, ci si sveglia e si sente che qualcosa non quadra. Passano poche ore, e ti arriva una MAZZATA INCREDIBILE. Una mazzata che forse avrei dovuto prevedere, ma invece l’ho presa in pieno viso. E sono rimasta così, senza avere la forza di spiccicare neanche mezza parola.

Potrebbe bastare, no? E invece NO, e invece altre persone, che dovrebbero capirti (non consolarti. Io non mi aspetto di essere consolata da nessuno, so che me la devo cavare da sola) o QUANTOMENO STARE ZITTE hanno deciso che dev’essere una gran FIGATA infilare il DITO NELLA PIAGA. Infilarlo e girarlo con insistenza, tanto per gradire.

E non sono neanche le 4 del pomeriggio. Bella giornata di merda.

March 21st, 2009

Ho pensato.

Posted by Anneke in Vita vissuta

Ho pensato di andare via, di lasciare tutto e tutti, di ricominciare da capo, di darmi una seconda opportunità.

Ho pensato di dimenticare tutto quello che mi è successo negli ultimi anni, gli avvenimenti che mi hanno fatto piangere, quelli che mi hanno fatto sorridere, gli avvenimenti che ricordo nel dettaglio più intimo e quelli che stanno cominciare a diventare un po’ più sbiaditi.

Ho pensato di lasciarmi alle spalle ogni commento, ogni frase consolatoria, ogni cattiveria, ogni parola che mi ha fatto pensare o che mi è scivolata addosso senza colpo ferire.

Ma poi ho pensato che anche lasciando tutto qui, anche andando dall’altro capo del mondo, i miei demoni tornerebbero a cercarmi, e tutto sarebbe ancora più complicato perchè non saprei più dove scappare.

Quindi ho pensato… e spero che questo pensiero mi resti in testa più a lungo dei precedenti… che forse è meglio restare, combattere e risolvere quello che c’è da risolvere. Poi si vedrà.

March 10th, 2009

Io, l’imbecille.

Posted by Anneke in Vita vissuta

Mi sono resa conto, in ritardo di qualche anno, di aver fatto spezzare la corda. L’ho tirata, e l’ho tirata così tanto che ad un certo punto, com’è nella normalità delle cose, ha ceduto.
Ho perso tanti treni, mancato molte occasioni.

Negli ultimi giorni ho avuto modo di pensare e rileggere delle cose che risalivano a qualche anno fa, e quello che ho trovato non è stato molto bello, almeno non per me. Avevo dei rapporti con delle persone, persone che erano sinceramente affezionate a me, e io a loro, ma non ho avuto la capacità di tenerle strette a me, di far crescere questo rapporto. Il punto è che la gente non ha una pazienza infinita, giustamente, e ad un certo punto si scoccia, e quel qualcosa in più che rende un rapporto unico scompare. L’ho fatto scomparire io.

Si può anche restare amici - o quanto meno conoscenti - ed è questa la cosa più grave, perchè non ti rendi conto subito di quello che hai combinato. Perchè la complicità l’ammazzi giorno per giorno, mese per mese ed anno per anno, ma è solo quando è troppo tardi che finalmente apri gli occhi, hai l’insight e quindi realizzi lo sbaglio.

Mi sono state dette delle cose bellissime, ed io le ho ignorate, troppo presa a pensare a me stessa, a mettere “ordine” nella mia vita. A distanza di anni mi rendo conto che l’ordine che agognavo non c’è e mai ci sarà, me ne sono fatta una ragione e credo che possa andare bene anche così, ma poi…? Per inseguire l’impossibile ho perso il possibile, ed ora non ho nè l’uno nè l’altro. Che cosa simpatica.

Non che io sia cambiata, negli ultimi mesi ho fatto la stessa cosa, ma ora è già tutto diverso, d’altro canto il danno più grave e permanente l’avevo già fatto…

Questo è un mea culpa, non voglio più chiudere gli occhi e dare ad altri le colpe che invece appartengono a me.

Ho desiderato per tanto tempo di restare sola. Piano piano mi stanno accontentando.
Sola. Forse è questo quello che mi merito.

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