March 30th, 2009

Bella giornata di merda.

Posted by Anneke in Vita vissuta

Mettiamola così:
E’ un periodo di merda. Assodato questo, si adotta un piano, si cerca di farsi forza e di risalire la china, piano piano, passetto dopo passetto.
Poi un giorno, oggi, ci si sveglia e si sente che qualcosa non quadra. Passano poche ore, e ti arriva una MAZZATA INCREDIBILE. Una mazzata che forse avrei dovuto prevedere, ma invece l’ho presa in pieno viso. E sono rimasta così, senza avere la forza di spiccicare neanche mezza parola.

Potrebbe bastare, no? E invece NO, e invece altre persone, che dovrebbero capirti (non consolarti. Io non mi aspetto di essere consolata da nessuno, so che me la devo cavare da sola) o QUANTOMENO STARE ZITTE hanno deciso che dev’essere una gran FIGATA infilare il DITO NELLA PIAGA. Infilarlo e girarlo con insistenza, tanto per gradire.

E non sono neanche le 4 del pomeriggio. Bella giornata di merda.

March 21st, 2009

Ho pensato.

Posted by Anneke in Vita vissuta

Ho pensato di andare via, di lasciare tutto e tutti, di ricominciare da capo, di darmi una seconda opportunità.

Ho pensato di dimenticare tutto quello che mi è successo negli ultimi anni, gli avvenimenti che mi hanno fatto piangere, quelli che mi hanno fatto sorridere, gli avvenimenti che ricordo nel dettaglio più intimo e quelli che stanno cominciare a diventare un po’ più sbiaditi.

Ho pensato di lasciarmi alle spalle ogni commento, ogni frase consolatoria, ogni cattiveria, ogni parola che mi ha fatto pensare o che mi è scivolata addosso senza colpo ferire.

Ma poi ho pensato che anche lasciando tutto qui, anche andando dall’altro capo del mondo, i miei demoni tornerebbero a cercarmi, e tutto sarebbe ancora più complicato perchè non saprei più dove scappare.

Quindi ho pensato… e spero che questo pensiero mi resti in testa più a lungo dei precedenti… che forse è meglio restare, combattere e risolvere quello che c’è da risolvere. Poi si vedrà.

March 10th, 2009

Io, l’imbecille.

Posted by Anneke in Vita vissuta

Mi sono resa conto, in ritardo di qualche anno, di aver fatto spezzare la corda. L’ho tirata, e l’ho tirata così tanto che ad un certo punto, com’è nella normalità delle cose, ha ceduto.
Ho perso tanti treni, mancato molte occasioni.

Negli ultimi giorni ho avuto modo di pensare e rileggere delle cose che risalivano a qualche anno fa, e quello che ho trovato non è stato molto bello, almeno non per me. Avevo dei rapporti con delle persone, persone che erano sinceramente affezionate a me, e io a loro, ma non ho avuto la capacità di tenerle strette a me, di far crescere questo rapporto. Il punto è che la gente non ha una pazienza infinita, giustamente, e ad un certo punto si scoccia, e quel qualcosa in più che rende un rapporto unico scompare. L’ho fatto scomparire io.

Si può anche restare amici - o quanto meno conoscenti - ed è questa la cosa più grave, perchè non ti rendi conto subito di quello che hai combinato. Perchè la complicità l’ammazzi giorno per giorno, mese per mese ed anno per anno, ma è solo quando è troppo tardi che finalmente apri gli occhi, hai l’insight e quindi realizzi lo sbaglio.

Mi sono state dette delle cose bellissime, ed io le ho ignorate, troppo presa a pensare a me stessa, a mettere “ordine” nella mia vita. A distanza di anni mi rendo conto che l’ordine che agognavo non c’è e mai ci sarà, me ne sono fatta una ragione e credo che possa andare bene anche così, ma poi…? Per inseguire l’impossibile ho perso il possibile, ed ora non ho nè l’uno nè l’altro. Che cosa simpatica.

Non che io sia cambiata, negli ultimi mesi ho fatto la stessa cosa, ma ora è già tutto diverso, d’altro canto il danno più grave e permanente l’avevo già fatto…

Questo è un mea culpa, non voglio più chiudere gli occhi e dare ad altri le colpe che invece appartengono a me.

Ho desiderato per tanto tempo di restare sola. Piano piano mi stanno accontentando.
Sola. Forse è questo quello che mi merito.

March 3rd, 2009

Pudore.

Posted by Anneke in Vita vissuta

Negli ultimi mese faccio una fatica enorme a raccontare il mio mondo interiore, nonostante in questo periodo ci sarebbero tante, troppe cose da dire.

E’ come se fosse sorto una specie di pudore che mi fa guardare il post compilato e mi fa premere inevitabilmente sulla “X” rossa di chiusura pagina, mentre penso: “no, è meglio di no”.

Il fatto è che non riesco a capire se sia una cosa positiva o meno.