Non tutti sanno che ho una tartarughina d’acqua da ben 10 anni, e si chiama Ruga. O per meglio dire, il nome completo sarebbe “Ruga Geraldine Estelle Halliwell”, ma il fatto è che quando la comprammo avevo 9 anni ed ero fissata con le Spice Girls, quindi mi auto-giustifico un po’.
E’ un esserino adorabilissimo, la amo tanto tanto. E’ stata il primo animale domenico che ho comprato, e paradossalmente è anche l’ultimo che mi è rimasto.
Ha sopportato con pazienza quando in famiglia arrivarono i pesci rossi (di cui uno cannibale), i criceti amanti del sesso sadomaso, la coniglietta dolce e cicciotta, e quindi non la cagavo più di tanto.
Ha sopportato con moooolta pazienza anche il periodo in cui la compagna “Tarta Leonardo di Caprio” (si, aveva una compagna, e penso avessero pure una relazione sentimentale, coff coff. E comunque il nome stavolta è opera di mia sorella) stava male e dovevo ignorarla per curare e dar da mangiare all’altra.
Ha 10 anni ma è vispa come se ne avesse la metà. Ogni tanto mi fa venire un infarto quando si lancia dal suo isolotto e si schianta contro le pareti dell’acquario, ma deve avere una testa dura come il marmo, perchè dopo 3.469 botte è ancora qui.
E’ una brava picciotta, insomma. Solo, non capisco perchè scambia sempre il mio dito per un gamberetto gigante, ma vabbè.
Devo aver portato quella povera creatura alla pazzia, perchè le cambio nomignolo ogni tanto (l’ultimo è Rucolette) e almeno una volta al giorno mi avvicino e le parlo facendo smorfie e cercando di convincerla a dire qualche parolina (tipo “mamma”, io la butto lì).
Prima o poi si stancherà pure lei e le sue prime parole saranno: “Vaffanculo, brutta stronza, ti vuoi stare un po’ zitta?”.
Triste, la vita.